La perla delle Dolomiti, Cortina d’Ampezzo, è il cuore pulsante delle Dolomiti d’Ampezzo. Da tutto il mondo turisti vengono a visitare la città che sorge nel cuore di un insieme di montagne che contribuiscono a creare una vista mozzafiato. Ma il territorio ampezzano offre anche un parco in grado di impreziosire ulteriormente l’esperienza turistica nel bellunese. Tra Tofana, Croda Rossa e Cristallo, il parco, affidato dalla Regione Veneto a Regole d’Ampezzo, offre ambienti forestali tra i più interessanti e rappresentativi. «Si tratta di un unicum in Italia ed è un modello che da 30 anni funziona egregiamente», ha precisato il direttore Michele da Pozzo.

La flora del parco si estende tra pino cembro, larice e abete rosso, che superano attualmente i 200 anni: «Un habitat che non si trova nemmeno nel Trentino o in Sudtirolo», ha precisato il direttore del parco. Questo particolare habitat consente a differenti specie di animali rare e minacciate di trovare il posto ideale dove resistere, tra queste ci sono il gallo cedrone, il picchio tridattilo e il picchio cenerino, nonché la civetta nana. Le praterie ripide e soleggiate dei versanti ospitano, tra gli altri, il raro re di quaglie, mentre per quel che riguarda gli animali, è possibile avvistare la lepre bianca, il camoscio e la pernice bianca, nonché lo stambecco, tornato a popolare il parco da oltre un ventennio. Il tipico abitante delle forre è il gufo reale, mentre sulle rupi soleggiate nidi cano l’aquila reale e il picchio muraiolo.

«I paesaggi sono senz’altro la fonte principale di attrazione di tutte le Dolomiti d’Ampezzo, uno dei posti più belli che ci siano, c’è poco da dire, quello che è interessante è che nonostante sia una delle zone più turistiche, c’è ancora molto territorio naturale, molta fauna, quindi anche un modello di compatibilità tra turismo e presenza naturalistica. È importante che i turisti rispettino l’ambiente che stanno visitando, soprattutto nei momenti più “caldi” come il periodo estivo e il Natale», ha raccontato il direttore.

Ricchezza, varietà e rarità della ora sono il punto di forza del parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Flora endemica e vascolare contribuiscono a fornire un elevato valore fitogeografico all’area, ma ciò che rende ancor più piacevole la visita è la possibilità di osservare da vicino mammiferi come camosci, cervi, caprioli, mufloni, oltre a volpi, ermellini, martore e marmotte. Nel parco ci sono 42 specie di mammiferi tra cui orso, lupo, lince e, dal 2014, anche il gatto selvatico. Per gli amanti dei volatili e del birdwatching si possono vedere invece, tra le 14 specie di rapaci, il gufo reale, l’aquila reale e la civetta nana. Un’altra caratteristica che rende unico il parco è l’altopiano di “Erera-Brendol-Piani Eterni”.Al suo interno è possibile esplorare le oltre 400 cavità tra grotte e abissi, con 35 chilometri di sviluppo e una profondità di -1.052 metri.

La flora del parco si estende tra pino cembro, larice e abete rosso, che superano attualmente i 200 anni: «Un habitat che non si trova nemmeno nel Trentino o in Sudtirolo», ha precisato il direttore del parco. Questo particolare habitat consente a differenti specie di animali rare e minacciate di trovare il posto ideale dove resistere, tra queste ci sono il gallo cedrone, il picchio tridattilo e il picchio cenerino, nonché la civetta nana. Le praterie ripide e soleggiate dei versanti ospitano, tra gli altri, il raro re di quaglie, mentre per quel che riguarda gli animali, è possibile avvistare la lepre bianca, il camoscio e la pernice bianca, nonché lo stambecco, tornato a popolare il parco da oltre un ventennio. Il tipico abitante delle forre è il gufo reale, mentre sulle rupi soleggiate nidi cano l’aquila reale e il picchio muraiolo.

Oltre a ora, fauna e geologia, le Dolomiti Bellunesi offrono ai visitatori anche altre opportunità di visita. Perché l’ambiente, ricco di ghiacciai e torrenti, consente di immergersi appieno all’interno della natura, tra alberi, monti e viste mozza ato che non mancheranno di stupire.
Non meno importante è l’impatto che l’uomo ha avuto nei millenni all’interno delle aree del parco, che oggi sono prevalentemente disabitate.

«Sicuramente il parco nazionale e l’appartenenza delle Dolomiti all’Unesco è un’accoppiata di forza trainante incredibile, forse sottovalutata in Italia, ma per chi viene a visitare il parco da fuori è un fattore molto apprezzato. Il parco ha una serie di peculiarità uniche dal punto di vista ambientale, sia in termini di numeri che come specie, che hanno giusti catola creazione con l’Unesco di aree protette. Dobbiamo lavorare sul favorire la fruizione in alcune parti del parco. Ci sono nicchie di eccellenza, che, con la reintroduzione del lupo, fanno sì che si torni ad avere tutti gli animali presenti nei secoli passati nel nostro territorio», ha spiegato il presidente Ennio Vigne.

Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo
Superficie: 11.418 ha    Provincia: Belluno
info@dolomitiparco.com
www.dolomitiparco.com

Parco Naturale Regionale della Lessinia
Superficie: 10.333 ha    Province: Verona, Vicenza
parcocultura@lessinia.verona.it
www.lessinia.verona.it

Parco Naturale Regionale del Fiume Sile
Superficie: 4.159 ha    Province: Padova, Treviso,Venezia
info@parcosile.it
www.parcosile.it

Parco Regionale del Colli Euganei
Superficie: 18.694 ha    Provincia: Padova
info@parcocollieuganei.com
www.parcocollieuganei.com

Parco Naturale Regionale del Delta del Po
Superficie: 12.000 ha    Provincia: Rovigo
info@parcodeltapo.org
www.parcodeltapo.org

Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi
Superficie: 31.034 ha    Provincia: Belluno
info@dolomitipark.it
www.dolomitipark.it