L’enogastronomia in Veneto

L’unicità di ambienti geografici e luoghi d’arte, con un diffuso ed efficiente sistema ricettivo, si sposa in Veneto con una notevole varietà e qualità di eccellenti produzioni tipiche. Il binomio territorio-prodotto è la forma più importante del turismo emergente e consapevole. 19 le “strade” del vino e di altri prodotti tipici costituite dal 2000, come percorsi che sono divenuti “marker” capaci di comunicare al turista-cliente-consumatore tutti i valori produttivi, culturali ed emozionali del territorio.

Il Prosecco, ambasciatore Doc e Docg del Veneto in tutto il mondo

ll Prosecco in Veneto è anche qualcosa in più di una istituzione. E le istituzioni vanno salvaguardate, specie se ciò che le lega al territorio sono tradizione, cultura e ambizioni. Per questo la Regione e i Consorzi fanno sistema per una lotta sempre più serrata alla contraffazione gestendo a vari livelli la tutela del Prosecco, la denominazione più conosciuta tra le grandi “bollicine venete”.

Infatti sia esso Doc o Docg, il Prosecco costituisce il sistema delle “bollicine venete” nel mondo, unitamente al Lessini Durello Doc che nasce tra Verona e Vicenza.
Gli oltre 34.000 ettari veneti dedicati alla produzione nel 2018, che si collocano per la grande maggioranza nell’area trevigiana, hanno “dato vita” nel rispetto assoluto di tradizione e qualità, ad oltre 6.100 quintali d’uva prodotta per dei volumi di ettolitri imbottigliati complessivi che superano non di poco i 4 milioni.

Come si raggiungono questi risultati nel mondo? Certamente è un lavoro di rispetto di tradizioni, di conoscenza delle peculiarità ma c’è un innegabile gioco di squadra: la squadra “delle Bollicine Venete” consta di ben 4 istituzioni consortili che da decine di anni seguono e tutelano peculiarità, sistemi qualitativi, raccolta e promozione nel mondo: il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, il Consorzio Tutela Prosecco Doc, il Consorzio Vini Asolo Montello e il Consorzio Tutela vini Lessini Durello.

I vigneti del Cartizze visti da Col Vetoraz

Che sia Doc o Docg, il Prosecco ha un istinto da viaggiatore. Al primo posto delle importazioni gli anglosassoni: Regno Unito e Stati Uniti fanno la parte del leone ma il Prosecco porta le sue bollicine ad allietare i palati di tutta Europa, spingendosi con grandi numeri dall’Australia al Giappone.

I dati del 2018 – con quasi 876 milioni dei €uro esportati nel mondo – consentono di capire che il sistema Prosecco si focalizza su numeri di eccellenza, ed é tra i prodotti Made in Italy più ricercati, facendo dell’intero comparto vitivinicolo un patrimonio della regione Veneto di assoluto valore. Un Ambasciatore gradito in tutte le tavole, con ben oltre mezzo miliardo di bottiglie nelle tavole del mondo.

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Bollicine eccellenti sulle colline di Conegliano Valdobbiadene

Tra le meraviglie di Venezia e lo splendore delle Dolomiti, c’è un piccolo territorio caratterizzato dal verde che anche l’Unesco ha battezzato patrimonio dell’umanità. Si tratta dell’area che va da Conegliano a Valdobbiadene, dove la produzione del vino risale a tempi antichi e nel corso dei secoli l’uomo ha plasmato il paesaggio creando uno scenario unico, caratterizzato dai vigneti che ne ricamano le colline.

Il Prosecco superiore docg nasce proprio qui: «Il consorzio di tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene è un’identità culturale. Questa è l’area in cui ha sede la più antica scuola enologica d’Italia, dal 1876», ha spiegato il presidente del consorzio Innocente Nardi.
 Aneddoti, storia e paesaggio si mescolano insieme fino a tratteggiare il profilo di quella che è un’eccellenza famosa in tutto il mondo e che proprio per questo deve cercare di difendersi dal falso e dall’emulazione. Per Nardi infatti è imprescindibile unire gli sforzi per tutelare la qualità: «Soffriamo moltissimo la storpiatura tipo Rossecco o Prisecco, quindi con gli altri due consorzi, quello del Prosecco doc e di Asolo, cerchiamo insieme di difenderci contro l'”Italian sounding”».

Paesaggio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco riconosciuto Patrimonio Unesco. © ph: A.Piai

Anche perché le fatiche per arrivare all’eccellenza non sono poche. E la produzione è definita eroica, perché le pendenze possono arrivare al 70% costringendo a un’agricoltura quasi esclusivamente manuale. «I 9100 ettari sono caratterizzati dalla biodiversità, somigliano ad un mosaico agrario, tra vigne, siepi e corridoi boschivi», continua Nardi.
Questo fa sì che il Prosecco superiore docg sia riconosciuto come una vera e propria eccellenza di cui Nardi fornisce i numeri: «Se il Prosecco doc rappresenta l’83% della produzione totale di questo vino, noi contiamo il 15%, mentre il 2% restante è di Asolo. Complessivamente produciamo 90milioni di bottiglie che esportiamo in diversi Paesi, come Germania (8 milioni), seguito da Uk, Svizzera, Usa e Austria, con un posizionamento decisamente alto. Si pensi che per coltivare un ettaro nella nostra zona servono 700 ore uomo, mentre nei vigneti meccanizzati ne “bastano” 150-170».

La caratteristica principale che permette la creazione di un vino così speciale la detta il clima: «Temperature medie e forti sbalzi termici, soprattutto durante il periodo estivo e tra giorno e notte permettono alle uve di conservare una caratteristica aromatica di particolare pregio».

Consorzio di Tutela del vino
Conegliano Valdobbiadene Prosecco
Piazza Libertà, 7 – (Villa Brandolini)
Solighetto 31053 – Pieve di Soligo (TV)
info@prosecco.it
www.prosecco.it

Soave: dal parco enologico il DOCG che non annoia mai

Ogni bottiglia è un racconto diverso, un sapore definito che riesce a suscitare emozioni nel palato di chi lo assaggia. Anche per questo il Soave è un vino particolare, eccellente, che permette di raccontare un territorio, con le sue particolarità microclimatiche che definiscono le caratteristiche del prodotto finale.

Incantevole istantanea dell’area di Soave

Il successo del Soave è spiegato da Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio tutela Soave: «L’85% del vino va all’estero, nei mercati di prossimità come Germania, Uk, Austria, ma anche in Usa e Giappone, dove sono state sviluppate una serie di attività innovative culminate con il coinvolgimento di oltre 500 locali».
E così, se il vino ha fatto conoscere un territorio, i riconoscimenti non hanno tardato ad arrivare, a partire dalla prestigiosa testimonianza del Fao, che l’ha incluso nel patrimonio agricolo Fao-Giahs. La sfida era quella di mantenere una biodiversità che va di pari passo a una capacità di conservazione della viticoltura tradizionale non indifferente. «Questi premi non sono visti come un punto di arrivo – prosegue Lorenzoni -, ma un punto di partenza e tutela. Abbiamo attivato una serie di progetti a tutela territoriale, dalla conservazione del suolo alla realizzazione di prototipi di impianti fissi per migliorare i trattamenti sanitari ai vigneti al limite dell’eroico, il tutto con grande vitalità».

La curiosità del territorio veronese ha portato Lorenzoni a spiegare anche il sistema economico che gravita attorno al Soave: «Siamo un territorio di 7mila ettari di vigneto coesi. La viticoltura si vede, si nota il sistema di allevamento a pergola veronese, e siamo uno dei territori iconici del sistema vinicolo italiano. A caratterizzarci sono tantissime piccole aziende, collegate in cooperative virtuose, basti pensare che negli ultimi 100 anni non si è mai verificata una rottura dell’equilibrio economico. Anzi, la viticoltura si è consolidata raggiungendo il mondo, diciamo che siamo una bella bandierina del Veneto che funziona».
Un percorso assonante, quello del Soave, al vicino Prosecco. I due territori infatti sono stati riconosciuti patrimonio mondiale da entità come il Fao e l’Unesco che valorizzano il lavoro dell’uomo nel rispetto della natura.

Consorzio Tutela Soave
Vicolo Mattielli, 11 37038 – SOAVE (VR)
Tel. +39 045 7681578
consorzio@ilsoave.it
www.ilsoave.com

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Dentro Vinitaly....in the city: in tutta Verona appuntamenti dedicati ai soli wine lover

La 54a edizione della più importante era del settore, dal 19 al 22 aprile, ha aperto alle piccole produzioni di qualità. Mentre a Vinitaly in the city, dal 17 al 20 aprile i migliori vini italiani e internazionali, saranno abbinati a food di qualità per coinvolgere i wine lover nel clima cosmopolita che il più grande salone internazionale del vino crea in città.

I Wine Lover si ritrovano a Verona

Con le sue contaminazioni tra vino, arte, musica e spettacolo, il fuori salone serale di Vinitaly ha portato nelle più belle piazze storiche di Verona 80.000 persone nel 2019. Il calendario dell’edizione 2020 si annuncia ancora più ricco di eventi, ospiti musicali, dj set, tasting guidati, percorsi enologici e culturali (tra i quali scegliere sul sito www.vinitalyandthecity.com) e sempre più social (www.facebook.com/vinitalyandthecity/).

Veneto meteo food: la cultura dell'enogastronomia veneta a portata di click

Feste, ricette, itinerari, prodotti tipici e qualità. Tutto a portata di smartphone. È l’app Veneto Meteo Food, che permette di conoscere il territorio regionale grazie ad uno speciale focus dedicato alla qualità gastronomica veneta. L’app spiega come vivere al meglio i sapori del momento, in una regione dove stagionalità e tradizione sono punti di
forza dell’offerta enogastronomica.

La APP Veneto Meteo FOOD

Voluta e realizzata dalla Regione Veneto e Veneto Agricoltura, Veneto Meteo Food è aggiornata settimanalmente in inglese e italiano. Questo ne fa uno strumento veloce e immediato per conoscere da vicino la bellezza e la bontà del Veneto, offrendo anche l’opportunità di conoscere il meteo grazie ai bollettini di Arpav.
Veneto Meteo Food è scaricabile gratuitamente su Appstore e Play- store.

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