ARTE “SOFFIATA”: LA VETRERIA VENINI A LE STANZE DEL VETRO

[Foto in alto: Grande lampadario a poliedri nel padiglione del Veneto a Italia 61, Torino, progetto Carlo Scarpa, 1961]

È la storica Vetreria Venini la protagonista della mostra autunnale de Le Stanze del Vetro, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, dal 18 settembre 2022 all’8 gennaio 2023.
La mostra Venini: Luce 1921 – 1985, allestita sull’isola adagiata nel bacino di San Marco di fronte al Palazzo Ducale e alla Piazzetta, è dedicata alla fornace muranese che si è distinta nel campo dell’illuminazione e degli elementi d’arredo, coinvolgendo nella sua attività artisti, architetti e designer di fama internazionale.

Venini: Luce 1921-1985, installation view, Ph. Enrico Fiorese

L’illuminazione ha rappresentato per le vetrerie di Murano un campo davvero ampio che comprende l’uso domestico e quello in piccoli e grandi spazi pubblici e privati dai palazzi signorili o di governo, agli uffici e gli atelier sartoriali, solo per fare pochi esempi sparsi.

A sinistra: Disegni per lampade a sospensione nn. 5202, 5204 e 5206, 1933.
A destra: Lampada a sospensione in vetro corroso rosato a rilievi, su disegno di Carlo Scarpa, 1936, collezione privata, Cortina d’Ampezzo

In mostra troviamo 81 pezzi, ideati da nomi famosi in tutto il mondo o dall’ufficio tecnico della Venini, che ci mostrano come sia stato affrontato il tema della luce nei decenni presi in esame. Vediamo in che modo il pittore muranese Vittorio Zecchin, uno dei maggiori interpreti del Liberty italiano, rielabora in maniera raffinata il disegno del lampadario a bracci nei primi anni Venti; come lo scultore Napoleone Martinuzzi “inventore” del vetro pulegoso – che prevede l’inclusione di infinite bollicine di anidride carbonica ottenute aggiungendo al bolo di vetro sali di bicarbonato di sodio – crea singolari manufatti, o come l’architetto Carlo Scarpa, collabora a lungo mettendo il suo incomparabile genio creativo al servizio della materia.

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Proprio in omaggio alla sua figura, è qui riassemblato il monumentale lampadario a poliedri policromi composto da circa 3000 elementi e progettato dall’architetto per il padiglione del Veneto all’esposizione “Italia 61” tenutasi a Torino nel 1961.

Venini: Luce 1921-1985, installation view, Ph. Enrico Fiorese

Altra “ricostruzione” d’eccezione, il Velario che dal 1951 al 1985 copriva il cortile di Palazzo Grassi, sostituito poi da uno in fibra di vetro a seguito del restauro generale del palazzo ad opera di Tadao Ando. Composto da decine e decine di cavi d’acciaio e vetro cristallo balloton, questi eccezionali “fili di perle” sono tesi ai quattro lati a formare una sorta di luminescente, magnifica pagoda.

Insieme ad altri architetti di fama come Gio Ponti o Ignazio Gardella, Paolo Venini chiamò a collaborare anche i giovani della Scuola di Architettura di Venezia come Massimo Vignelli, che disegnò una serie di lampade ispirate al design nordico, rivisitato in chiave muranese.

Venini: Luce 1921-1985, installation view, Ph. Enrico Fiorese

La mostra si inserisce nel contesto di The Italian Glass Weeks, il più importante
evento internazionale che l’Italia dedica al vetro artistico e industriale, nato dalla fusione di Vision Milan Glass Week e di The Venice Glass Week per l’Anno Internazionale del Vetro indetto dalle Nazioni Unite.

Venini: Luce 1921 – 1985
dal 18 settembre 2022 all’8 gennaio 2023

LE STANZE DEL VETRO, Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Ingresso libero
www.lestanzedelvetro.org

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