Inge Morath (1923 – 2002), austriaca di Graz, entra a far parte dell’agenzia Magnum nel 1951 come redattrice e ricercatrice, occupandosi principalmente di corredare le fotografie degli appartenenti al gruppo – tra gli altri Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger, Robert Capa – con delle didascalie.

Era stato proprio quest’ultimo a invitarla nell’agenzia e a spingerla poi ad affiancare al suo lavoro di redattrice anche quello di fotografa quando, innamoratasi della luce e della magia di Venezia nel 1951 durante il viaggio di nozze col pittore inglese Lionel Birch, alla sua richiesta di mandare un fotografo ad immortalare la bellezza della città lagunare, Capa le risponde che un fotografo Magnum lì c’è già ed è proprio lei.

Nel 1955 diviene a pieno titolo membro dell’agenzia e realizza un reportage su Venezia per la rivista d’arte L’Oeil, a corredo di quello della scrittrice americana Mary McCarthy. Negli anni seguenti viaggia molto distinguendosi per gli scatti di persone famose e non e per lo sguardo particolare e personale sui luoghi che immortala.

La mostra al primo e secondo piano di Palazzo Grimani – che già da solo vale comunque una visita – raccoglie più di 200 fotografie in una selezione dei suoi reportage “di viaggio” in Spagna, Francia, Iran, Inghilterra, Irlanda, USA, Cina e Russia oltre a diversi ritratti. Una sezione speciale è dedicata a un’ottantina di immagini scattate a Venezia e mai esposte in Italia.

Le fotografie veneziane di Inge Morath denunciano forse una padronanza del mezzo non ancora del tutto professionale, collocandosi all’inizio del suo percorso, ma hanno una freschezza rara e denotano una certa tenerezza per i soggetti che sono il vero oggetto del suo lavoro. Perché i luoghi possono anche non cambiare troppo, ma il panorama umano è in continua mutazione sotto i nostri occhi.

INGE MORATH. Fotografare da Venezia in poi
Dal 18 gennaio al 4 giugno 2023
Museo di Palazzo Grimani
Castello 4858, Venezia
Apertura dalle 10:00 alle 19:00
Chiuso il lunedì
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